Esistono due piccoli centri, nella campagna che circonda Modena e Reggio Emilia, dove la tradizione dell’intarsio ligneo mette le sue radici sin dal Settecento. Qui, a Rolo e Novellara, i falegnami di origini contadine non sono semplici lavoratori del legno, ma artigiani specializzati che integrano alte conoscenze tecniche e artistiche: sono ebanisti, la cui fama si espande oltre confine sin dal XVIII secolo e i cui lavori vengono commissionati non solo dai nobili locali ma anche dai ricchi Paesi del Nord Europa.
In questo contesto di tradizione d’eccellenza si inserisce D-Parmy, una piccola azienda artigianale che applica l’elaborata arte dell’intarsio di Rolo e Novellara alle penne stilografiche che produce: piccole e preziose opere d’arte che ora potete acquistare su Giardino Italiano.
Quando la tecnica diventa arte
“Le penne D-Parmy sono realizzate rigorosamente a livello artigianale,“ spiega il fondatore dell’azienda, Damiano Parmiggiani. “Basti pensare che, di media, una nostra penna impiega dalle 4 alle 5 settimane per essere realizzata, a seconda del modello.
Io creo il disegno, poi un artigiano le lavora a mano, a partire dal blocchetto di legno grezzo.
In alcuni modelli più elaborati, come la Giuseppe Verdi, c’è anche il lavoro di una pittrice, che dipinge a mano ciascuna penna,” aggiunge.
Dunque, oltre al fatto che il legno sia un materiale vivo e conferisca caratteristiche uniche alla penna per venature e colorazione, si aggiunge anche un ulteriore elemento distintivo determinato dall’uomo, che caratterizza con la propria mano ciascuna singola penna, proprio come una piccola opera d’arte.
Il legame con il territorio e la musica
Ma non di sola tradizione per la lavorazione del legno si tratta, quando si parla di una penna D-Parmy: fortissimo è anche il legame con il territorio a livello artistico più ampio, sconfinando nel campo musicale.
Questa è infatti la regione che ha dato i natali al celebre compositore italiano Giuseppe Verdi: “L’idea di celebrare Verdi con una penna è nata dal mio amore per l’opera – racconta Parmiggiani –. Sulle note delle sue celebri arie, tanto amate dal popolo, è nato il disegno di questa penna molto speciale, prodotta in edizione limitata a 200 stilografiche e 200 penne a sfera, proprio per celebrare il duecentesimo anniversario della sua nascita, che cade nel 2013.“
“La Giuseppe Verdi – prosegue –, è stata la prima penna che abbiamo prodotto, ed è quella più rappresentativa della nostra azienda, che trae ispirazione a tutto tondo dalle risorse artistiche e culturali del nostro territorio.“
L’azienda, nata nel 2013 da una costola di un’attività di famiglia con un’esperienza cinquantennale, ha infatti il pregio di produrre piccoli capolavori ricercati dai collezionisti di tutto il mondo per abbellire ambienti di pregio. Ma non di soli oggetti estetici si tratta.
La qualità dei materiali
Lungi dall’essere meri oggetti artistici, le penne D-Parmy si distinguono anche per la qualità dei materiali impiegati, che conferiscono alla penna una presa salda e leggera e un’alta scorrevolezza nella scrittura.
“Il corpo della penna viene realizzato in legno massiccio, e non attorno a un tubicino metallico – chiosa il titolare dell’azienda –. Inoltre, anche la scelta e l’origine dei legni è molto curata: ebano, bois de violette, bois de rose e noce sono tra i più pregiati e rari del mondo. Provengono da alberi a crescita molto lenta, utilizzati da secoli nella produzione degli strumenti musicali. Noi li abbiamo scelti non solo per le loro caratteristiche estetiche e tecniche, ma anche perché si tratta di legni molto profumati.”
I pennini, a seconda del modello, sono realizzati in oro a 14 o 18 carati, in platino, in titanio o in acciaio di alta lega, con punta in iridio.
Anche le parti metalliche della penna vengono realizzate all’interno dell’azienda: la clip, il filetto e il pennino vengono realizzate da D-Parmy e assemblati manualmente.
Tutto questo fa dell’esperienza della scrittura con una penna D-Parmy un piacere palpabile, visivo e olfattivo.
Che ora potete provare anche voi ordinandone una dal sito di Giardino Italiano.