Due penne esclusive per siglare il nostro destino.
Partendo dalle recenti produzioni di penne stilografiche di due grandi marchi – Visconti e Caran d’Ache – parliamo di “veri” draghi e serpenti, nella mitologia e nella cultura orientale e occidentale; perchè vengono raffigurati su oggetti di uso comune, e qual è loro significato.
Di tutte le creature mitologiche, il dragone è sicuramente quella meglio conosciuta. Virtualmente, ogni cultura del mondo possiede i propri miti sul drago, ed esistono innumerevoli storie sulle sue origini, storia e sconfitte da parte dei cacciatori di draghi. Basti pensare che si trovano riferimenti ai draghi nei racconti ancestrali della cultura Babilonese, Egiziana, Cinese e Giapponese, ma anche in quelli della Grecia classica e della Roma antica.
Nei racconti primigeni di tutte queste culture, il drago non è visto come un simbolo del male, ma come una creatura benaugurante, il grande serpente che rappresenta la materia primordiale della creazione stessa, oppure l’acqua generatrice dell’Oceano. In questo contesto, le sue ali sono descritte come un mezzo per spingere in avanti l’aria, il respiro della vita. Perciò il dragone è visto come un messaggero divino, proveniente dal cielo.
E’ senza dubbio in Cina che il dragone acquisisce il suo status simbolico più complesso nella mitologia. Qui rappresenta il più alto potere spirituale ed è l’emblema di questo potere sulla Terra. Proprio per questo, il drago in Cina influenza ogni aspetto della vita ed è uno dei 12 segni dello Zodiaco.
Non è dunque un caso che il 22 Febbraio 2012, data che ha marcato l’inizio dell’anno lunare del Drago d’Acqua, i festeggiamenti per il nuovo anno Cinese sono stati epocali ed hanno assunto ancor più valenza simbolica perchè l’anno del dragone prometteva azione, progresso, la sfida e il mistero di eventi inaspettati per l’uomo. L’effige del drago si è caricata così di ancor maggiore importanza, ed è stata riprodotta non solo su oggetti comuni a protezione della casa e della famiglia, ma anche su gioielli e oggetti d’uso preziosi, come simbolo di fertilità, successo e buon auspicio, rigorosamente da tenere addosso o da usare in occasioni particolari.
Un bellissimo esempio è la penna stilografica, un oggetto usato in tutto il mondo per apporre l’espressione sociale più intima della nostra personalità – la firma – su contratti e documenti importanti, per avallare eventi futuri che ci riguardano, onorare obbligazioni e promesse, o per liberarci di parti del nostro passato.
Ecco perché diventa importante, nell’ottica orientale, utilizzare una penna con l’effige del dragone, che richiami la buona fortuna e trasmetta tutte le sue qualità positive nel fluire dell’inchiostro, nel processo creativo dello scrivere, come atto magico e spirituale al tempo stesso.
Visconti: Dragon
Un esemplare magistralmente riuscito di questi rari oggetti è a firma dell’italiana Visconti, che realizza penne da gioielleria avvalendosi dell’opera sapiente dei migliori orafi fiorentini. La penna stilografica “The Dragon” è una vera opera d’arte, come testimonia la produzione limitata a 888 penne in vermeil e a 38 penne in oro antico 18 Kt. 750, con pennino 23 kt 950 Palladio e sistema di caricamento a doppio serbatoio.
Il fusto in resina nera è stato decorato con una fine smaltatura multicolore a lavorazione strato su strato, con inserti in filigrana laccata e incisioni, a rappresentare il dragone nella sua veste più classica, nel rispetto degli antichi testi cinesi.
Il dragone, dalle colorazioni rosse e vermiglie – il rosso è simbolo di buona fortuna -, porta le caratteristiche di diversi animali fusi insieme, secondo questa descrizione dei testi della tradizione cinese: “Il corno del drago ricorda quello di un cervo, la sua testa quella di un cammello, i suoi occhi quelli di un demone, il suo collo quello del serpente, la sua pancia una vongola, le sue squame quelle di una carpa, i suoi artigli quelli di un’aquila, i cuscinetti delle zampe quelli della tigre, le sue orecchie quelle di una mucca”.
Fedeli alla natura del dragone cinese, gli orafi di Visconti lo hanno rappresentato nel suo elemento naturale, il cielo, circondato da nuvole di un delicato colore celeste cangiante, simbolo dell’aria come respiro di vita.
La penna viene completata da una confezione in legno laccato sormontato da un dragone a sorreggere la penna ed esporla.
La stilografica Dragon di Visconti è in vendita da Giardino Italiano
Ma ogni simbolo ha le proprie caratteristiche e perciò sarebbe bene conoscere a fondo la sua natura prima di utilizzarla: per godere appieno della protezione degli animali cinesi, ricordate che il Drago non può prescindere dal Serpente.
Il 10 febbraio 2013 ha avuto ufficialmente inizio l’anno del Serpente Nero, subito dopo che la Luna è entrata in Acquario.
Non solo il serpente è la trasposizione simbolica del drago sulla Terra, ma le due figure, il primo come animale dello Zodiaco che succede al secondo nel ciclo dodecennalle dell’astronomia cinese, sono opposti e complementari.
Il drago è un animale Yang, portatore di azione e di forza, di uscita allo scoperto e di trasparenza; il serpente è invece un animale Yin, enigmatico, intuitivo, introspettivo e raffinato, che simboleggia la segretezza, il riserbo e la saggezza.
Queste caratteristiche, applicate ai diversi ambiti della scrittura, avranno influenze diverse sugli esiti dei vostri intenti. Potrete capire intuitivamente quale dei due aspetti del drago utilizzare per invocare la buona fortuna, a seconda della vostra intenzione nello scrivere.
Caran d’Ache: Year of the Snake
A questo proposito, non si può ignorare un’altra incantevole creazione, dedicata proprio al Serpente Nero del 2013: Caran d’Ache, Maison de Haute Ecriture, ha creato uno strumento di scrittura summa di raffinata miscela di arte e cultura con “Year of the Snake 2013”, parte della Collezione Artist.
Anch’essa realizzata in edizione limitata, a 888 pezzi per le stilografiche e 888 roller.
Il ricorrere del numero 8, anche, qui, non è casuale: simbolo di equilibrio e del ciclo che si è compiuto e ricomincia, l‘888 è un rimando alla fortuna e alle sorti che cambiano.
Le penne dedicate al Serpente nero non potevano che essere a corpo nero lucido, realizzate dai mastri orafi Caran d’Ache secondo gli stretti criteri della Lacca Cinese, una procedura che prevede una delicata operazione di laccatura combinando antiche tradizioni e avanzate tecnologie moderne.
La lacca viene applicata in strati successivi, e l’ultimo viene lucidato in modo che la penna assuma la lucentezza di un gioiello. Su questo corpo di color nero profondo, è stato inciso a mano un serpente placcato oro, che si avvolge sinuosamente al corpo della penna. La confezione, dal grande valore estetico, contiene il certificato di autenticità Lacca Cina e il certificato Edizione Limitata.
La penna Year of the Snake, di Caran d’Ache, è in vendita da Giardino Italiano
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“Movimenti, oggetti, discorsi, e parole scritte: comunichiamo attraverso i simboli,” dice il Tao. Tutto ciò che è espressione di noi stessi, contribuisce a determinare il nostro futuro.
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Simona Gauriper Giardino Italiano
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