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Dall’Isola del Tesoro a ‘I pirati dei Caraibi’, la leggenda dei temibili predoni del mare continua con i Pirati di Montegrappa. Se siete affascinati da avventure rocambolesche, mare, teschi e scrigni colmi di dobloni d’oro, questa penna diverrà il vostro personale tesoro.
Se non volete perderla, navigate subito sul sito di Gardino Italiano!

 

“Il codice dei Pirati: prima la libertà e il capitano.
Secondo, il bottino.
Terzo, la donna e il rum ed infine
niente pietà se non si arrendono subito!”

 

Pirati: i briganti del mare

PiratesMappaI pirati, i briganti del mare, sono oggi famosi per personaggi della narrativa che hanno reso famose le loro rocambolesche avventure. Da Capitan Uncino a Jack Sparrow, è facile farsi affascinare dalle storie di eroi egocentrici e anticonvenzionali, alla ricerca della libertà e dei piaceri della vita. Tuttavia, queste storie di fantasia traggono a piene mani dalla realtà: William Kidd, Barbanera e Francis Drake sono nomi di pirati veramente esistiti, e la lista non finisce qui.

I pirati hanno veleggiato per ogni mare e ogni continente, dalla Cina al Golfo Persico, dall’India ai Caraibi. I primi resoconti di pirati sono stati datati sin dal XIV secolo a.C., quando la Gente del Mare, un gruppo di predoni del mare, attaccarono le navi del Mar Egeo. Sfruttando gli stretti passaggi del Mediterraneo e dei suoi canali, la Gente del Mare si approfittava delle rotte prevedibili e regolari delle navi commerciali per attaccarle ed impossessarsi dei loro carichi.
Per gli stessi motivi, lo stretto di Gibilterra divenne uno dei luoghi più amati dai pirati, e cosí lo stretto di Malacca in Madagascar, il Golfo di Aden e lo Stretto della Manica. Dal Mar Rosso a Singapore, i Capitani più coraggiosi e spregiudicati hanno raccolto tesori inestimabili, incutendo terrore e contribuendo a costruire l’immagine dell’eroe anticonformista che oggi conosciamo.

Pirati e piratesse contro le regole sociali

Uno dei fatti più affascinanti della pirateria è la ribellione alle regole sociali, in tutti i tempi e in tutti i luoghi.
Non tutti infatti sanno che alcuni dei pirati più temuti e rispettati della storia erano donne – una parità che la società convenzionale non offriva.

Pirates_Anne_BonnyUna delle più famose piratesse della storia resta infatti Anne Bonny, un’Irlandese vissuta tra il 1700 ed 1782. In viaggio con i suoi genitori verso il Nuovo Mondo, Anne si innamorò di un marinaio spiantato di nome James Bonny e lo sposò. Con il tempo, tuttavia, Anne rimase delusa dello scarso valore di suo marito, e cominciò a cercare la compagnia di uomini a Nassau. Tra questi, v’era anche il pirata conosciuto come «Calico Jack». Anne decise di unirsi alla truppa del pirata vestendosi e comportandosi come un uomo, dal bere alla lotta, senza risparmiarsi.
Ma non era l’unica donna pirata sulla nave di Calico Jack: con lei v’era anche la piratessa Mary Read. Insieme, divennero prodigiose piratesse temute da chiunque.

Pirates_ChingShihIn un altro Oceano e su altre coste, la piratessa Ching Shih era la più temuta nel Mar della Cina: di una bellezza mozzafiato e di una bravura eccezionale nella lotta, Ching Shih ottenne uno status e una fama pari a quella di suo marito, il pirata Cheng, e ne portò avanti le attività piratesche anche dopo la sua caduta.
La piratessa Shish arrivò a controllare 1500 navi e 80000 uomini, ed ebbe la sua vittoria finale quando il Governo cinese le condonò tutti i reati in cambio di un armistizio.

Il decalogo dei Pirati

Nonostante l’anticonformismo che li caratterizza, anche i pirati avevano delle regole. Pare che a stilare il famoso Decalogo dei Pirati fu il Pirata Roberts nel XVII secolo.
La prima regola, stabiliva che “Ogni uomo ha diritto di voto nelle questioni di discussione. Ha egual diritto a provviste fresche e liquori forti, presi in qualsiasi occasione e può farne uso a piacimenti a meno che la situazione non renda necessario porre un limite per il bene comune.
Un principio di giustizia e buonsenso che non tutti i governi dell’epoca – e anche moderni – hanno. Da qui, il fascino per questi anti-eroi che tutti noi sappiamo, in fondo in fondo, tanto scellerati non sono. 

Tant’è che i pirati del mare esistono ancora oggi, e non sono meno temibili di quelli di allora.

I Pirati di Montegrappa

Montegrappa ha creato la serie Cult per rendere omaggio a personaggi, artisti o elementi della cultura popolare. Pirates è una collezione dedicata agli avventurieri dei Sette Mari che imperversavano nei Caraibi tra il XVI e il XIX secolo.

PiratesStilografica

La penna Pirates di Montegrappa è realizzata in celluloide nera Charcoal, rivestita da una microfusione in argento massiccio e oro fittamente decorata con i simboli pirateschi.
Il modello ha rimandi alla penna Chaos, sempre di Montegrappa, per la presenza imponente del teschio sul fusto della penna. Pirates, tuttavia, è dedicata chiaramente dai simboli pirateschi: il teschio con la benda sull’occhio, il copricapo da corsaro con le due ossa incrociate, e poi spade, pugnali, cime marinare, catene, fibbie, pugnali e archibugi, un veliero a vele spiegate, una sirena ammiccante… il tutto tra i flutti tempestosi dell’oceano!

La ricchezza dei dettagli racchiude tutta l’essenza della pirateria. Fusto e cappuccio sono completamente decorati con straordinaria abbondanza di particolari: oggetti diversi che si arrotolano intorno alla penna mescolandosi e intrecciandosi in un gioco mirabile di alternanza di vuoti e pieni, celluloide nera e argento.

Pirates Fronte Pirates Profilo Pirates Retro

Il caricamento è a stantuffo, come quasi tutte le Edizioni Limitate di Montegrappa.

Il pennino è in oro bianco 18 kt, personalizzato con il Jolly Roger – la bandiera tradizionale dei pirati europei e statunitensi, rappresentata da due tibie incrociate sovrastate da un cranio bianco. Il pennino viene offerto nelle punte Fine, Medio e Broad.

La stilografica in argento è prodotta in 399 esemplari (stessa tiratura per il roller) come preciso riferimento alle 400 tonnellate d’oro che, secondo la leggenda, il pirata William Kidd avrebbe seppellito in vari luoghi segreti per il mondo – tra questi, l’isola di Gardiner a New York e l’isola di Sainte-Marie in Madagascar, negli ultimi decenni del ‘600.

Per i collezionisti più esigenti, esiste una versione in oro massiccio prodotta in soli 9 esemplari, ottenibile solo su richiesta. Il prezzo al pubblico oscilla tra i 55.000 e i 57.000 euro, a seconda della versione (stilo o roller). Se non è un tesoro questo…

Ma ora, mettete da parte le leggende: i Pirati di Montegrappa sono veri e possono essere subito vostri.
Nel vasto mare del web, segnate la croce sulla vostra mappa, solcate le pagine di Giardino.it e fate vostro questo tesoro: all’arrembaggio!

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2 Responses to “I Pirati di Montegrappa, un tesoro su cui mettere le mani”

  1. Paul Leon says:

    How much is the Pirates of Montegrappa Pen in U.S. Dollars?